4 Giugno 2007 di Mezzapelle Vito
Premesso che la qualità, la produttività e il rispetto ambientale sono obbiettivi irrinunciabili per una viticoltura innovativa, essi non sono sufficienti a garantire il successo di un impianto, se quest’ultimo non consente anche un abbassamento dei costi di gestione…
Qualità, produttività e rispetto ambientale sono peraltro perfettamente compatibili con l’abbassamento dei costi, poiché quest’ultimo risultato deriva ancora una volta da una oculata scelta dei sistemi di allevamento, che devono essere non solo fisiologicamente corretti, ma anche adatti all’impiego di tutte le moderne macchine operatrici, e in particolare di quelle per la vendemmia e la potatura.
Alcuni studiosi del settore, affermano la possibilità di impiego di macchine prepotatrici, non solo nei sistemi di potatura a cordone permanente (cordone speronato), ma anche nei sistemi a potatura mista (Guyot).
Le macchine potatrici attualmente impiegate possono essere a barre falcianti orientabili sia verticalmente che orizzontalmente o rotative, ossia composte da due cilindri verticali con dischi di taglio sovrapposti, operanti a cavallo del filare e provviste di tastatore, che fa aprire automaticamente gli organi di taglio in corrispondenza dei pali di sostegno.
Prima dell’impiego in campo della macchina occorre l’intervento dell’uomo per i tre tagli tipici del Guyot: taglio del passato, taglio del presente, taglio del futuro, in modo da scegliere i giusti tralci che serviranno per le produzioni successive e eliminare il capoafrutto vecchio; in ogni caso l’impiego della macchina prepotatrice non farà altro che eliminare tutti i sermenti presenti nella controspalliera e lasciare inalterati quei tralici a noi utili. In questo modo si eliminerà quasi del tutto il tempo impiegato per lo stralcio dei sermenti.
La controspalliera dovrà avere i seguenti requisiti:
Fonte: Vito Mezzapelle
Lascia un commento